STRUMENTAZIONE


Fender Geddy Lee (2005)

E’ la replica made in Japan del Fender Jazz 1972 usato da Geddy Lee. Il suono è tipicamente settantiano.

Assieme al Fender Roscoe Beck è il basso che uso più frequentemente.

Ottima tastiera, ottimo il bilanciamento ed il peso. A differenza di altri miei bassi, richiede un po’ più di attenzione al settaggio perché risente dei cambi stagionali. Per una questione di gusto ho sostituito il battipenna bianco originale con uno totalmente nero.


Fender Roscoe Beck

E’ un 5 corde signature con la quinta corda che “suona” veramente.

Ha un’intercorda decisamente ampia (comunque regolabile) ed una elettronica passiva efficace e molto versatile.

Lo trovo ottimo nel contesto blues rock ma anche con lo slap sa dire la sua … eccome.


Steinberger XQ25a (1994)

Una “macchina da guerra” !!!

Difficile non percepire il suo suono che, grazie al manico in fibra di carbonio, esce sempre dai diffusori in modo distinto e “pulito”.

Ha decisamente sonorità rock ma, agendo sul controllo dei toni, è possibile avere una variegata gamma di suoni. Pur essendo compatto (è un basso senza paletta) non è leggerissimo, però con una buona bilanciatura.


Ibanez ATK 300 (1998)

E’ una versione made in Japan, quando ancora questa serie veniva prodotta negli stabilimenti di Fujigen.

L’ATK è un basso dalla “voce” molto particolare caratterizzato da un unico pick up Triple coil. Ha un manico abbastanza spesso, che richiede un minimo di adattamento ma, assieme al corpo generoso, crea quella timbrica che lo differenzia dalla maggior parte dei bassi in circolazione.

Abbastanza pesante ma ben bilanciato, ottimo per i contesti funky ma versatile anche nel rock.

Unico neo è un po’ la difficoltà a trovare una posizione per il pollice volendo suonare lontano dal ponte. Ho sopperito inserendo un thumb rest (appoggio per il pollice)  biadesivo nel battipenna.


Ibanez Roadstar II fretless (1986)

E’ un 5 corde che ho reso fretless molti anni fa (originalmente aveva i tasti) in virtù del suo suono già un po’ “nasale” e della tastiera in ebano. La modifica è stata sicuramente indovinata perché ora “miagola come un gatto in amore”.

Ha un’intercorda stretta ed un action particolarmente bassa che favoriscono la velocità di esecuzione sulla tastiera.


Yamaha TRB-6P (1993)

Appartiene alla prima serie dei TRB, quella che all’epoca era sponsorizzata da John Patitucci.

Ha la caratteristica di avere dei piezo pick-up inseriti nelle sellette del ponte (attivabili tramite apposito switch) che consentono di ottenere dei suoni adatti anche a contesti acustici.

L’ho usato per molti anni, quando musicalmente ero più orientato al rock progressivo.

Sa dare grandissime soddisfazioni in termini di suono ed elettronica. Unico neo: ha una tastiera veramente larghissima (superiore a molti 6 corde) e questo tende a stancare la mano sinistra nelle lunghe sessioni musicali.


Sire P7 e Sire V7 Vintage

Due bassi completamente diversi come sonorità: il P7 decisamente più rock grazie allo split coil tipo precision, in V7 Vintage più equilibrato e squillante come suoni (il manico in acero incide molto sulla sua timbrica).

Entrambi hanno un’ottima suonabilità  ed un’equalizzazione veramente efficace. Li utilizzo però entrambi in passivo perché più gestibili come suono.

Non nascondo che il marchio Sire si è rivelato per me una piacevole scoperta e per chiunque voglia approfondire di più le caratteristiche di questi modelli lascio il link ad una mia dettagliata recensione.

Sire P7 vs V7 Vintage : il confronto diretto – recensione


Equipaggiamento live

Negli ultimi anni ho notevolmente ridotto il mio equipaggiamento live, al punto di utilizzare solo una flight case a 3 vani con all’interno:

  • Preamplificatore TECH21 SansAmp GED-2112;
  • Compressore DBX 160A;
  • In Ear Monitor SENNHEISER EW G4

In aggiunta (ma volte anche in sostituzione viste le incredibili possibilità offerte):

  • Line6 HX Stomp XL.

Salvo rari casi, non utilizzo più amplificatori sul palco ed il mio suono è puramente ottenuto dall’abbinata preamp-compressore più tutta una serie di effetti programmati all’interno di HX Stomp XL.

Nel caso di utilizzo di un amplificatore, mi affido al piccolo ma potente combo della TC Electronic BG-250 con cono da 15″.

Per chi volesse approfondire le caratteristiche del SansAmp GED2112 di Tech 21 e di HX Stomp XL di Line6, lascio i link di alcune mie recensioni

TECH 21 – SansAmp GED-2112 – recensione

Line6 – HX Stomp XL – recensione